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Scopri come preparare: Pizzelle napoletane fritte
Pizzelle napoletane fritte

Pizzelle napoletane fritte

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Fragranti, profumate e soffici: le pizzelle napoletane fritte sono una specialità campana che fa innamorare tutti con la sua rustica semplicità. Con Grand Chef Evolution possiamo friggerle in modo salutare e leggero, mantenendo i sapori della tradizione.

Le pizzelle fritte napoletane, conosciute anche come montanare, sono delle soffici pizzette tonde di pasta lievitata fritta condite tradizionalmente con sugo, basilico fresco e formaggio grattugiato a scaglie. Un piatto semplice della tradizione partenopea ma molto amato che non manca mai nello street food napoletano e che possiamo trovare anche nel classico cuoppo di terra insieme a crocché, mozzarella in carrozza, frittatine di pasta e arancini. Prepararle in casa è davvero semplice: una volta approntato l’impasto e fatto lievitare con i giusti tempi, lo si divide in panetti da stendere con le mani che vengono fritti in olio bollente sino a diventare dorati, da condire poi semplicemente con un sugo saporito e corposo. Le montanarine si condiscono quando sono ancora calde, in modo da esaltare i sapori degli ingredienti, e si mangiano al momento.

Possiamo realizzare delle pizzelle napoletane gustose ma digeribili con Grand Chef Evolution: la frittura in poco olio, combinata al metodo di cottura che impiega la circolazione forzata dell'aria calda, consente di ottenere un impasto fragrante e asciutto, non intriso d’olio. Inoltre, il dispositivo mantiene costante la temperatura dell’olio, impedendogli di raggiungere il punto di fumo. Il risultato finale sarà una frittura sana e leggera ma deliziosa e senza cattivi odori in cucina, una ricetta ideale come antipasto o finger food da aperitivo, come merenda o in occasione di un buffet per un compleanno.

Ecco quindi come realizzare delle irresistibili pizzelle fritte napoletane con Grand Chef Evolution.

Procedimento

Per preparare in casa le pizzelle napoletane fritte si inizia mescolando la farina, il sale e lo zucchero in una terrina ampia. Successivamente, si aggiunge il lievito sciolto in precedenza con un po’ di acqua tiepida, un cucchiaio di olio extravergine di oliva e poi, man mano che si impasta, la restante parte di acqua.

Continuare a impastare sino a quando il composto non assumerà una consistenza liscia e omogenea: noteremo che tenderà a staccarsi da solo dalle pareti della terrina.

Coprire la terrina con della pellicola trasparente e lasciare lievitare l’impasto all’interno di Grand Chef Evolution a 40°C, fan alta, per circa 2 ore o finché non sarà raddoppiato di volume.

Una volta lievitato, estrarlo dalla terrina, sistemarlo su una spianatoia infarinata e dividerlo in panetti da circa 50 grammi. A questo punto pirlare i panetti in modo da creare una superficie tesa e liscia per favorire la crescita uniforme dell’impasto. Coprire il tutto con un panno e lasciare lievitare per altri 30 minuti.

Nel mentre si prepara il sugo di pomodoro che servirà per condire le nostre pizzelle. Possiamo cucinare il sugo in maniera tradizionale ai fornelli oppure impiegando Grand Chef Evolution.

Metodo tradizionale:
In una casseruola far dorare uno spicchio d’aglio nell’olio extra vergine di oliva, quindi unire i pomodori pelati schiacciati con una forchetta, aggiungere qualche foglia di basilico e cuocere per circa 20 minuti a fiamma media con coperchio. Aggiungere al pomodoro un pizzico di sale, assaggiare ed eventualmente regolare se necessario.

Preparazione del sugo con Grand Chef Evolution:
Inserire il tegame Professional da 22 nella griglia bassa di Grand Chef Evolution, aggiungere l’olio evo e uno spicchio d’aglio tagliato a metà e far soffriggere a 260°C, fan alta, per 6 minuti. Mettere nel tegame anche i pomodori pelati schiacciati, un pizzico di sale, qualche fogliolina di basilico e cuocere a 205°C, fan alta, per 20 minuti, coprendo il tegame con la teglia piena Professional. Il vantaggio di usare Grand Chef Evolution, in questo caso, sta nel fatto che possiamo lasciar cuocere il sugo da solo senza controllarlo costantemente, in totale sicurezza e lasciandoci piena libertà: il dispositivo, una volta terminata la cottura, si spegnerà da solo.

Conclusa la seconda fase di lievitazione dell’impasto, preriscaldare Grand Chef Evolution per circa 15 minuti dopo aver messo sulla griglia bassa il tegame Professional da 26 con un giro di olio di semi. 

Nel frattempo, prendere i panetti e stenderli con le mani per ottenere le nostre pizzelle dello spessore di circa mezzo centimetro. Aggiungerle una alla volta nel tegame con l’olio bollente, bagnando anche la parte superiore e facendole friggere 3 minuti per lato. Quando le pizzelle fritte saranno pronte, condirle con il sugo di pomodoro, una fettina di fior di latte, una spolverata di parmigiano e infine una foglia di basilico. Servire ancora calde.

Il consiglio dello chef

In questa ricetta abbiamo condito le pizzelle napoletane come da tradizione, con il classico sugo di pomodoro, il parmigiano e il fiordilatte, ma possiamo divertirci con molti altri condimenti altrettanto sfiziosi. Lasciamoci tentare dagli abbinamenti classici come friarielli e provola oppure da melanzane a funghetto con basilico e parmigiano o condiamole con il delicato sugo alla genovese napoletano. Se vogliamo optare per degli abbinamenti gourmet possiamo aggiungere sulle montanare anche scarola e olive oppure mortadella e crema di carciofi o ancora cipolle caramellate e pecorino.

Storia delle pizzelle napoletane fritte

A Napoli ogni suo fritto, croccante e dorato, ha una storia da raccontare. La pizza fritta e le pizzelle napoletane nascono nel secondo dopoguerra, nei quartieri poveri della città, quando la maggior parte dei forni erano andati distrutti a causa dei bombardamenti e persino cuocere una pizza era diventato un lusso. Fu così che molte massaie decisero di fare di necessità virtù e iniziarono a vendere sulla porta di casa dei dischi di impasto di pizza fritti in calderoni di olio bollente o nello strutto. La pizza fritta veniva farcita con un ripieno di pomodori, ricotta e cicoli di maiale; le pizzelle invece erano vuote e si condivano all’esterno una volta cotte con semplice pomodoro, formaggio e basilico, alla moda dei “montanari”, i contadini provenienti dall’entroterra che consumavano, nelle pause dal lavoro, dei panini conditi in maniera frugale. Ed è per questo che le pizzelle fritte napoletane sono chiamate anche montanare o montanarine, nate dalla commistione di più culture culinarie e dalla peculiarità dell’identità gastronomica napoletana di sapersi sempre reinventare. Ma è grazie al cinema che le pizzelle napoletane si sono fatte conoscere superando i confini regionali: è infatti l’iconica Sofia Loren a prepararle in una scena del celebre film “L’oro di Napoli” di Vittorio De Sica.