Cibi natalizi che non devono mancare durante le feste

Tradizioni
5 cibi natalizi da portare a tavola durante le feste grand chef evolution

Le festività natalizie sono un’occasione per trascorrere del tempo insieme in famiglia, brindando e gustando del buon cibo. La cultura gastronomica italiana offre un’ampia varietà di alimenti e piatti tipici, legati a ricette secolari, preparati e consumati a cavallo fra Natale e Capodanno. In particolare, vi sono 5 cibi natalizi che non mancano mai sulle tavole italiane in questo periodo: vediamo quali sono e la loro storia.

1. Panettone

Considerato uno dei simboli gastronomici del Natale, il panettone è uno dei cibi sempre presenti sul tavolo delle feste, oltre a essere il prodotto dolciario più regalato tradizionalmente ad amici e parenti insieme al pandoro. Sebbene sia diffuso e apprezzato in tutta Italia, la ricetta del panettone come lo conosciamo oggi è di origine milanese e ha una storia antica che si mescola a leggende e miti risalenti al Medioevo. La versione classica del panettone impone la presenza di uvetta sultanina e frutta candita ma negli anni sono nate tante golose varianti e reinterpretazioni gourmet che hanno reso questo dolce natalizio un prodotto sempre attuale e adatto a venire incontro ai gusti di tutti.

2. Pandoro

Soffice e profumato, avvolto in una dolce nuvola di zucchero a velo, il pandoro è un’altra eccellenza gastronomica tutta italiana, in genere servita a fine pasto nel periodo delle festività natalizie, insieme al “cugino” panettone. Appartenente alla tradizione pasticcera veronese, la ricetta del pandoro ha origini che risalgono al I secolo d.C., ai tempi dell’antica Roma, ma pare che il nome pan de oro sia stato coniato nel XIII secolo, quando veniva servito nelle tavole dei nobili veneziani. Fu nel 1894, però, che il pasticcere veronese Domenico Melegatti ne brevettò ufficialmente la ricetta. La sua forma caratteristica, con una base a stella da 8 punte, lo rende un dolce molto scenografico e che ben si presta a golose ricette di “riciclo” con farciture e bagne più svariate.

3. Cotechino

Il cotechino è l’insaccato delle feste natalizie per eccellenza, servito in accompagnamento alle lenticchie o su un letto di purè di patate oppure di fagioli o crauti. È composto da un impasto a base di carne di maiale, cotenna macinata, grasso, sale e pepe racchiuso all’interno di un budello, che può essere naturale o artificiale. Fonti ufficiali ne attestano la produzione dal 1745 a Modena, sebbene esistesse già da prima anche in altre parti d’Italia. Il cotechino nasce dalla necessità di conservare le parti più deperibili del maiale: si tratta quindi di un cibo povero che nei secoli si è trasformato in una vera e propria leccornia. L’etimologia del nome deriva appunto da “cotica” o “cotenna”, uno degli ingredienti principali di questo insaccato, e viene commercializzato fresco oppure precotto.

4. Lenticchie

Il contorno che non deve assolutamente mancare durante le festività natalizie, in particolare in occasione del Capodanno, sono le lenticchie. Questi legumi sono considerati beneauguranti: in particolare se consumati il primo dell’anno si dice che portino ricchezza e prosperità. La loro forma tonda e piatta in effetti ricorda delle monete e questo aspetto ha sicuramente influito sull’immaginario popolare. Mangiare lenticchie a Capodanno è una consuetudine diffusa in tutto lo Stivale, con radici molto antiche: lo si faceva già ai tempi dei Romani e per questa occasione si era soliti regalare ai propri cari un borsellino pieno di lenticchie, con l’augurio che durante l’anno potessero trasformarsi in denaro. Ricchezza o meno, vero è che le lenticchie restano comunque un alimento prezioso dal punto di vista nutrizionale: sono infatti un’ottima fonte di fibre e di antiossidanti oltre a contenere ferro, potassio e calcio.

5. Frutta secca

La frutta secca è senza dubbio uno dei must della tavola delle feste natalizie. Mandorle, pistacchi, noci e nocciole ma anche quella essiccata come datteri, fichi e albicocche vengono impiegati sia per la realizzazione di dolci tipici del periodo come il torrone, il panforte e il panpepato sia come gustoso fine pasto, insieme ad altra frutta fresca di stagione o in accompagnamento ai digestivi, magari durante la tombola in famiglia. Anche questa usanza risale agli antichi Romani: la frutta secca, infatti, era il dessert preferito dei banchetti più sontuosi e dei matrimoni, oltre ad essere considerata beneaugurante. Col passare dei secoli è stata assorbita all’interno della cultura cristiana, sino a diventare uno dei cibi simbolo della tavola natalizia.

22 Novembre 2022