Per preparare gli involtini di peperoni con tonno bisogna, prima di tutto, arrostire i peperoni nel Grand Chef Evolution. Una volta cotti, pulirli dai semi e dal torso, tagliare la polpa a striscioline della larghezza di circa 5 centimetri e tenere da parte.
In una ciotola mescolare insieme il tonno fatto a pezzi piccoli, i capperi, l’acciuga tritata, qualche foglia di basilico spezzettata, la cipolla di Tropea tritata, l’uovo, il sale e il pangrattato. Amalgamare bene il composto in modo che risulti omogeneo, quindi farcire i peperoni: aggiungere ad ogni strisciolina precedentemente tagliata una noce grande dell’impasto di farcitura, ponendola ad un’estremità; quindi avvolgere la striscia di peperone attorno al composto per creare un involtino.
Disporre su una teglia e, dopo aver effettuato il preriscaldamento, programmare il Grand Chef Evolution con la cottura in due stages come da scheda tecnica, ponendo la teglia sulla griglia media.
Al termine del primo stage aggiungere agli involtini un po’ di pangrattato e procedere, quindi, con il secondo stage per gratinare.
È possibile servire gli involtini singolarmente come antipasto finger-food o, in alternativa, in porzioni più abbondanti come piatto unico.
I peperoni che meglio si prestano ad essere imbottiti, e che consigliamo di impiegare per realizzare gli involtini di peperoni con tonno, sono quelli quadrati.
C'è da dire, però, che la natura con i peperoni ha dato libero sfogo alla sua fantasia: i loro colori, tutti intensi e brillanti, possono variare dal rosso, al giallo, all'arancione, al verde, e possono avere, a seconda della varietà, le forme più disparate. I peperoni forse più conosciuti sono proprio quelli di forma quadrata che terminano con una base appiattita, ma è possibili trovarne di tondi, come i pomodori, o ancora di forma allungata e terminale a punta, simili ad un corno.
Anche le dimensioni possono variare notevolmente, non esiste una regola a riguardo, ma possiamo dire che i peperoni più piccoli sono generalmente piccanti mentre quelli più grandi sono caratterizzati da un gusto decisamente più dolce.
Esistono in natura moltissime varietà di peperoni, ciascuna con i propri colori e le proprie forme. È vero che l'aspetto dei peperoni può dirci molto rispetto alle sue caratteristiche e al suo sapore, ma esistono alcune credenze a riguardo molto diffuse ma che non sembrano avere fondamento. In particolare pensiamo alla "base" dei peperoni. Questa può terminare con 3 o 4 punte. Diversamente a quanto si crede:
A ciascuna regione il suo peperone. Nel nostro Paese vengono coltivate moltissime varietà di peperone. I peperoni di Senise, ad esempio, in Lucania, hanno tutto l'aspetto di un peperoncino, rosso e a forma di corno, ma un sapore molto dolce. Vengono impiegati soprattutto nella preparazione dei peperoni cruschi, legati con lo spago in lunghe collane, essiccati al sole e fritti in padella in abbondante olio.
In Campania le papaccelle napoletane sono peperoni piuttosto piccoli (al massimo di 10 centimetri di diametro) e schiacciati. Possono essere gialli, rossi e verdi, sono carnosi e hanno un sapore molto dolce, tant'è che vengono consumati principalmente crudi nelle insalate, ma possono essere anche arrostiti, saltati in padella o al forno, o utilizzati per preparare le "papaccelle 'mbuttunate".
Tipici della zona del napoletano e del salernitano sono i peperoncini verdi, detti anche friggitelli o peperoncini di fiume.
Si tratta di una varietà dolce che può essere preparata in più modi: i friggitelli fritti semplicemente con olio oppure preparati con aglio e pomodorino fresco.
Anche in Piemonte vengono coltivate numerose varietà di peperoni davvero prelibate che trovano largo consumo sulle tavole, come il peperone di Carmagnola, nel torinese, il peperone quadrato di Asti, il peperone di Cuneo Pat e il peperone di Capriglio, nel Monferrato.