Le melanzane a funghetto sono un piccolo tesoro della tradizione napoletana, un contorno estivo che sa di casa, semplice ma talmente amato da essere un protagonista immancabile delle tavole della domenica, insieme a friarielli, peperoni in padella e zucchine alla scapece. Cubetti di melanzana dorati in olio extravergine di oliva si combinano a pomodorini succosi e profumati, mentre aglio e basilico ne esaltano l’aroma mediterraneo: un equilibrio perfetto fra rotondità e vivacità. Ogni forchettata ci regala tutta la semplicità e la pienezza degli ortaggi estivi maturati al sole, evocando la convivialità della tavola e i bei ricordi della cucina familiare: la melanzana a funghetti è un piatto che conforta e fa bene al cuore. La ricetta tradizionale prevede la frittura in abbondante olio e poi la cottura finale insieme ai pomodorini precedentemente soffritti con aglio, per concludere con una spolverata di parmigiano e foglie di basilico. Realizzare questo piatto con Grand Chef Evolution permette di ottenere una cottura più leggera e sana ma non per questo anonima: il sistema di circolazione forzata dell’aria calda consente di rosolare i cubetti di melanzana mantenendoli compatti, senza sfaldarsi e impiegando poco olio, in modo che risultino leggeri e fragranti. Inoltre non avremo l’incubo di dover sporcare troppe stoviglie poiché sarà possibile preparare l’intera ricetta all’interno dello stesso tegame, mantenendo la cucina pulita e senza odori invasivi di fritto.
Vediamo come si preparano le melanzane a funghetto con l’aiuto di Grand Chef Evolution.
Per preparare delle ottime melanzane a funghetto, il primo passaggio consiste nel mondare, lavare e poi asciugare questi ortaggi. Tagliarli quindi a metà, poi a fettine di spessore uguale, a strisce e infine a tocchetti. A parte, tagliare i pomodorini a spicchi.
Nel frattempo, preriscaldare Grand Chef Evolution per 6 minuti a 260°C con il tegame da 26 Ø della linea Professional posizionato sulla griglia media.
Una volta raggiunta la temperatura, aggiungere i cubetti di melanzane al tegame e farli cuocere a 235°C, fan alta, per 15 minuti. Mescolare un paio di volte durante la cottura. Quando saranno cotte, riporre le melanzane in un piatto a parte.
Nello stesso tegame, aggiungere dell’olio EVO, l’aglio spaccato in due e far preriscaldare: non appena l’aglio inizia a sfrigolare aggiungere i pomodorini tagliati, qualche foglia di basilico e far cuocere per 12 minuti, fan media, a 235°C. Trascorsi 4 minuti togliere l’aglio dal tegame e aggiungere le melanzane, salare e mescolare il tutto, proseguendo con la cottura.
A conclusione dello stage, aggiustare di sale se necessario e servire le melanzane a funghetto su un ampio vassoio da portata con una generosa spolverata di parmigiano grattugiato e decorare con foglie di basilico fresco. Per esaltare davvero le melanzane a funghetto, servirle appena tiepide: così i profumi restano vivi e la consistenza è ottimale.
La nostra ricetta delle melanzane a funghetto preparate con Grand Chef Evolution è più leggera della preparazione tradizionale, ma se si desidera una versione più light è possibile impiegare la metà della quantità di olio indicata.
Le melanzane a funghetto sono ancora più buone il giorno dopo, perché hanno tempo di insaporirsi e assorbire al meglio gli aromi: uno dei modi migliori per gustarle è all’interno di un panino con prosciutto crudo oppure con provola o fiordilatte. Dunque, se avanzano, possono essere conservate sino a 3 giorni in frigorifero in un contenitore ermetico.
Le melanzane a funghetto hanno il dono di valorizzare ogni accostamento: delicate ma decise, portano con sé l’essenza solare e mediterranea del loro sapore. Sanno adattarsi a ogni occasione, trasformandosi da semplice contorno a generose chaperon. Si accompagnano bene con la carne: sia con gusti marcati e robusti come quello dell’arista di maiale poiché sono capaci di stemperarli, sia con le più delicate, come il coniglio, perché fanno da contrappunto alla sua rotondità senza sovrastarla. Il carattere mediterraneo delle melanzane si intreccia armoniosamente anche con il mare: da provare con pesci magri come la spigola al forno o l’orata alla griglia. Il matrimonio più riuscito, però, è quello con la pasta: bastano pochi tocchetti di melanzana a funghetto saltati con delle penne e del fiordilatte a cubetti con una spolverata di parmigiano per ottenere un piatto casalingo che sa di estate, semplice e appagante. Il pane, poi, rimane un alleato insostituibile: una fetta ai cereali leggermente abbrustolita è l’escamotage perfetto per raccogliere il sugo ricco e profumato, trasformando il piatto in una deliziosa bruschetta oppure per una sfiziosa scarpetta.
Le melanzane a funghetti si accompagnano magnificamente anche ai formaggi: se si amano i contrasti si può optare per varietà strutturate come il pecorino fresco o la ricotta affumicata; in alternativa valgono sempre i grandi classici della tradizione campana come la mozzarella e la provola, che arricchiscono di cremosità e freschezza.
Le melanzane a funghetto sono uno dei contorni più rappresentativi della cucina napoletana e devono il loro nome alla forma che assumono i cubetti di melanzana una volta cotti. Tagliate a dadini e rosolate in padella, infatti, ricordano piccoli funghi saltati, da cui deriva l’espressione dialettale a fungitiello, tradotta poi in “a funghetto”. La ricetta nasce come piatto povero e stagionale, tipico dell’estate, periodo in cui le melanzane raggiungono la loro piena maturazione e i pomodorini sono più dolci e saporiti. La semplicità degli ingredienti riflette la tradizione contadina della Campania: pochi elementi freschi, disponibili facilmente, capaci però di creare un gusto intenso e inconfondibile. In passato, le melanzane a funghetto venivano servite soprattutto come contorno o condimento per il pane casereccio, mentre oggi vengono proposte in veste di antipasto, di piatto unico leggero oppure come condimento per la pasta. Dietro a un nome curioso e quasi da fiaba, si nasconde quindi un piatto che racconta la storia di Napoli e la sua cucina: semplice, verace e capace di adattarsi alle risorse locali e stagionali rendendo speciali persino i gesti quotidiani.