Per perdere peso è più efficace ridurre i carboidrati o i grassi? Quando si parla di diete dimagranti fare confusione è facile, soprattutto considerando quanti al giorno d’oggi si improvvisano guru dell’alimentazione sana eliminando senza una logica questo o quel macronutriente dalla dieta vantando risultati miracolosi, il più delle volte a scapito della salute. In ambito medico scientifico vi è un vero e proprio dibattito fra i sostenitori delle diete low-carb vs diete low-fat, avvalorate da diversi studi, ma quale funziona davvero? Premesso che non esistono formule magiche o scorciatoie per dimagrire, si tratta di due sistemi che adottano strategie diverse ai fini della perdita di peso: vediamo le differenze fra questi due tipi di diete, quali vantaggi hanno l’approccio low-carb e low-fat e come scegliere quella più adatta al proprio organismo e alle abitudini personali.
La scelta fra una dieta low-carb e una dieta low-fat dipende da diversi fattori che sono le preferenze alimentari, le condizioni di salute e gli obiettivi dell’individuo. Ognuna funziona in maniera differente, occorre comprendere quale potrebbe essere la più adatta in base al contesto.
La dieta low-carb si basa su un apporto ridotto di carboidrati, in particolare amidi e zuccheri, presenti in alimenti come pasta, riso, pane e patate, a vantaggio di un maggior consumo di proteine e grassi insaturi. Adottando un regime alimentare di questo tipo l’organismo, privato dei carboidrati come fonte primaria di energia rapida, è portato a bruciare i grassi per ottenere energia attraverso un processo chiamato chetosi. Un esempio di alimentazione low-carb molto popolare è la dieta chetogenica ma lo sono anche le diete iperproteiche.
La dieta low-fat, invece, si differenzia per la riduzione dell’introito di grassi, quelli insaturi e in modo particolare quelli saturi e trans contenuti ad esempio nel cibo spazzatura. D’altra parte promuove il consumo di carboidrati complessi e di proteine in quantità da definire in base al proprio fabbisogno. In questo caso il corpo non perde il suo carburante abituale, cioè i carboidrati, in compenso i lipidi sono molto limitati. Una delle diete low-fat più conosciute è la dieta Ornish, molto povera di grassi e altamente restrittiva. Questo tipo di diete viene prescritto in genere per combattere l’ipercolesterolemia e altre malattie dismetaboliche e in casi di cisti biliari.
Mettendo a confronto le due diete, si può notare che i principali vantaggi della dieta low-carb sono:
I vantaggi delle diete low-fat, invece, sono:
Nella scelta della dieta più adatta a se stessi occorre considerare pure i possibili svantaggi che può comportare. Ad esempio, fra gli svantaggi della dieta a basso contenuto di carboidrati si può notare che:
Anche la dieta low-fat presenta degli svantaggi, infatti:
Confrontando le due diete occorre dire che entrambe non soddisfano le esigenze di un’alimentazione corretta: eliminare o ridurre in maniera sensibile intere classi di macronutrienti come carboidrati o grassi significa che i bisogni nutrizionali dell’organismo non sono coperti e ciò può causare sul lungo termine scompensi e complicazioni che vanno da una maggiore stanchezza mentale e fisica sino a carenze, disturbi alimentari e un aumento significativo di peso non appena si smette di seguirle. Pertanto, non si tratta di diete sostenibili per lungo tempo.
Non esiste una risposta universale su quale dei due tipi di dieta sia migliore perché dipende sempre dalle caratteristiche individuali e dagli obiettivi che ci si prefigge.
L’approccio alimentare che si sceglie deve essere in grado di soddisfare le proprie esigenze di salute e lo stile di vita, ossia ciò che funziona meglio per noi. Il segreto per perdere peso non sta necessariamente in un basso consumo di grassi o di carboidrati ma in un deficit calorico equilibrato. La strategia migliore, al netto di patologie, è controllare il consumo complessivo di calorie e condurre uno stile di vita attivo. Pertanto, per prendere una decisione consapevole meglio evitare il fai da te e affidarsi a un esperto nutrizionista. Il resto è tutto nelle nostre mani, nelle nostre gambe… e sulle nostre tavole.