L’alimentazione biologica si basa sul consumo di cibo prodotto senza l’uso di sostanze chimiche come fertilizzanti, pesticidi e antibiotici: animali e piante vengono allevati e coltivati impiegando dei metodi sostenibili e naturali. Sempre più italiani si affidano all’alimentazione biologica, con una crescente consapevolezza e attenzione per i prodotti ecocompatibili e di qualità ma anche per un ritrovato bisogno di mangiar sano, complice spesso l’incremento di casi di intolleranze alimentari. Un’indagine di Nomisma del 2023 ha mostrato che il 40% della popolazione consuma in media prodotti biologici 3-4 volte al mese; inoltre, l’Italia vanta la percentuale più alta di aree bio sul totale ossia il 19%, prima di Germania e Spagna (11%) e della Francia (10%), oltre a detenere il primato europeo per numero di produttori biologici. Ma cosa significa oggi seguire un’alimentazione biologica? Vi sono reali vantaggi? Vediamo cosa bisogna sapere sui prodotti bio e come scegliere cibi biologici di qualità.
Scegliere di abbracciare un’alimentazione bio significa rispettare i ritmi e le risorse che la natura ci offre, in equilibrio con il ciclo delle stagioni. Per certi versi non è solo un nutrirsi ma un sentire, un vero e proprio stile di vita e una scelta consapevole che si porta avanti ogni giorno. Gli alimenti ottenuti unicamente dall’uso di sostanze naturali sono il risultato di agricoltura e allevamento sostenibili sottoposti a controlli severi. Qual è la differenza rispetto ai metodi convenzionali? Per quanto riguarda l’agricoltura biologica, nelle diverse fasi di produzione vengono esclusi prodotti chimici di sintesi e OGM. Pertanto non è ammesso nessun pesticida, concime chimico, diserbante, insetticida o fungicida e si prediligono fertilizzanti naturali e pratiche antiche come la rotazione delle colture. L’allevamento biologico, invece, esclude l’uso di antibiotici, la somministrazione di mangimi chimici o geneticamente modificati; inoltre, viene garantita agli animali una qualità di vita migliore.
Ma cosa significa in realtà “mangiare bio”? Adottare un’alimentazione biologica implica un insieme di scelte virtuose ossia:
Individuare i cibi biologici al momento dell’acquisto è molto semplice, basta imparare a riconoscere le etichette specifiche e i marchi di certificazione atti a garantire metodi di produzione e origine dell’alimento. Nel territorio europeo, questi prodotti presentano un logo verde chiaro con una foglia costituita da delle stelline bianche, che richiamano la bandiera europea. Inoltre, l’etichetta deve citare il codice dell’organismo di controllo e l’origine degli eventuali ingredienti agricoli, che può essere anche non UE, ma che rispetta le norme comunitarie seguendo criteri sostenibili, etici ed ecologici. Generalmente nei supermercati o nei negozi specializzati, gli alimenti biologici occupano un reparto a sé e spesso le confezioni richiamano l’idea di naturalità e sostenibilità. Tuttavia, non è sempre così: il marchio bio, purtroppo, è diventato anche marketing e alcune aziende lo usano più per cavalcare l’onda che come reale filosofia, scadendo nel greenwashing.
Se siamo attenti a ciò che mangiamo, vogliamo dare una mano al pianeta e abbiamo la possibilità di scegliere, ha senso optare per il biologico a patto che si faccia con consapevolezza e non perché è di moda.
Scegliere cibi biologici può aiutarci a condurre una dieta più sana ed ecologica, ma occorre sempre valutare le proprie esigenze personali. Molte persone non acquistano prodotti bio perché spesso sono più cari rispetto agli altri e non possono permetterselo. Se il budget è un problema, possiamo limitarci ad acquistare bio solo quei prodotti che hanno un maggior rischio di presenza di pesticidi, ad esempio frutta e verdura con buccia sottile o che si mangia intera, come fragole, mele, uva, albicocche, pesche, peperoni, sedano, insalate a foglia verde, zucchine, pomodori e spinaci e se possibile uova, carne e latticini. Tuttavia, possiamo fare la nostra parte pure scegliendo prodotti locali e di stagione, anche se non certificati bio, basta rivolgersi alla rete di contadini, agli agriturismi e alle cooperative agricole della propria zona. In tal modo è possibile avere cibi biologici freschi e di alta qualità a chilometro zero. Ricordiamoci, però, che l’alimentazione bio non è una bacchetta magica: l’impatto ambientale di ciò che mangiamo dipende anche da quanto consumiamo, da cosa scegliamo (es. carne o verdure) e dove viene prodotto il cibo.