La storia dei crocchè di patate napoletani è molto affascinante e controversa, tanto da dividere gli storici ancora oggi. Nasce, in realtà, lontano dalla capitale partenopea in quanto la cucina napoletana ha inevitabilmente tratto ispirazione, nel corso della sua lunga storia, dalle preparazioni tradizionali dei popoli che, nei secoli, hanno conquistato la città.
Molte delle influenze culinarie risalgono all'epoca angioina. Pensiamo, ad esempio, al gateau di patate francese, da cui deriva il partenopeo gattò di patate. Tra le ricette nate oltralpe e lasciate in eredità dagli Angioini a Napoli, vi sarebbe, appunto, anche il crocchè di patate.
Secondo altri storici, il crocchè di patate alla napoletana trarrebbe invece origine dai conquistatori spagnoli ed avrebbe come antenato la "croquetas de jambon". Quest'ultima sarebbe negli anni stata rivisitata dalle famiglie più umili napoletane che avrebbero sostituito alcuni ingredienti principali presenti nella ricetta iberica.
Quando parliamo di crocchè di patate napoletani ci riferiamo generalmente ad una "polpetta fritta" realizzata con patate ed uovo. L'impasto del panzarotto napoletano (il crocchè è molto conosciuto anche con questa denominazione) viene preparato in molteplici modi, ma solitamente la ricetta tradizionale prevede insieme alle patate l'utilizzo di:
Realizzare i crocché di patate è molto semplice e non richiede particolari abilità, anche se occorre seguire alcune accortezze per evitare di rovinarne la preparazione. Trattandosi di un alimento fritto ad alte temperature, infatti, c'è il rischio che il composto si sgretoli e che i crocchè si aprano.
Seppur la preparazione dell'impasto non crei molte difficoltà bisogna fare attenzione alla scelta delle patate, che dovranno essere vecchie e farinose. Seguendo questo accorgimento e facendo riposare adeguatamente l'impasto a temperatura ambiente per almeno mezza giornata, potrete ottenere un impasto compatto pronto ad essere fritto.
Con Grand Chef Evolution è possibile preparare in maniera facile, leggera e sana, una sfiziosa variante, i crocchè di patate con salsiccia, friarielli e provola.
Grazie alla circolazione forzata dell’aria, Grand Chef Evolution, si comporta come una vera e propria friggitrice ad aria, permettendoti così di friggere i crocchè senza il rischio di raggiungere, a causa delle altissime temperature, il punto di fusione dell'olio. Inoltre l’impasto tenderà a rimanere sodo e a non sgretolarsi, tanto da poter essere preparato anche senza l'aggiunta di uova. I tuoi crocchè saranno così buonissimi, sani e manterranno anche un ottimo aspetto!
Il crocchè di patate, frittura napoletana per eccellenza, appartiene a quello che oggi si indica come street food, ovvero al cibo pronto per essere mangiato velocemente in strada, in piedi o camminando. Si tratta ovviamente di una particolarità tutta partenopea.
Il crocchè di patate pare abbia origini nobili: secondo alcuni storici, infatti, discenderebbe dalla croquette francese del XVIII secolo e veniva consumato, nelle corti di quel tempo, stando seduti al tavolo. I napoletani hanno trasformato questo cibo in uno stuzzichino sfizioso da mangiare passeggiando per strada, insieme ad altri fritti, all'interno del tradizionale "cuoppo fritto napoletano".
Le friggitorie di Napoli preparano a tutte le ore del giorno i panzarotti e li vendono sia singolarmente che nel "cuoppo di carta". Insieme ai crocchè di patate, le bontà fritte napoletane sono:
Nei menu della cucina italiana i crocchè di patate napoletani compaiono come sfizio ed aperitivo negli antipasti, talvolta assieme ad olive, frittelle di alghe, ricottine e verdure in pastella.