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Scopri come preparare: Merluzzo alla livornese
Merluzzo alla livornese

Merluzzo alla livornese

Secondo,Piatto unico
Schietto e generoso, proprio come la città da cui prende i natali, il merluzzo alla livornese è un piatto di mare genuino e ricco di gusto che parla di Mediterraneo, di semplicità, di tradizioni. Ecco come ottenere facilmente dei filetti succosi e teneri.

Il merluzzo alla livornese è un piatto tradizionale a base di pesce dagli aromi mediterranei, tipico della tradizione culinaria toscana, in particolare della città portuale di Livorno, dalla quale prende il nome. La ricetta prevede la cottura dei filetti di merluzzo nella polpa di pomodoro con l’aggiunta di olive e capperi: in questo modo il pesce acquista sapore e carattere. Per la perfetta riuscita di questo piatto è preferibile impiegare dei filetti di merluzzo freschi, tuttavia si può preparare anche con i cuori di merluzzo surgelati. Si tratta di un secondo piatto nutriente ma leggero, adatto da inserire nel menu settimanale familiare o all’interno di un regime dietetico. Il suo sughetto prelibato può essere impiegato pure per condire la pasta o la polenta anche se è difficile resistere alla scarpetta, soprattutto se servito con delle fette di pane casereccio, fresche o tostate. Il merluzzo livornese si può preparare facilmente con Grand Chef Evolution: impostando ogni stage di cottura dal display, possiamo ottenere senza fatica dei filetti cotti alla perfezione, umidi e teneri, avvolti da un sughetto denso e saporito e senza avere odori persistenti in casa.

Se vogliamo portare in tavola il sapore del Mediterraneo, ecco tutti i passaggi della ricetta del merluzzo alla livornese con Grand Chef Evolution.

Procedimento

Per preparare il merluzzo alla livornese si inizia versando in un tegame della linea professional 3 cucchiai d’olio evo con uno spicchio d’aglio tagliato a metà e inserendolo nella griglia bassa di Grand Chef Evolution. Far preriscaldare a 260°C, fan alta, per circa 6 minuti, fin quando l’aglio non comincia a sfrigolare nell’olio.

A questo punto aggiungere i filetti di merluzzo, le olive denocciolate, i capperi precedentemente ben sciacquati e infine un bicchierino di vino bianco secco. Mescolare per fare in modo che i filetti di pesce vengano cosparsi d’olio e far cuocere a 260°C, fan alta, per altri 6 minuti.

Trascorso questo lasso di tempo, aggiungere al tegame anche la polpa di pomodoro, aggiustare di sale e far cuocere per altri 15 minuti, con fan alta, a 205°C.

Al termine della cottura cospargere il merluzzo livornese con del prezzemolo fresco e lasciare riposare nel tegame caldo, estratto dal Grand Chef, per circa 5-6 minuti prima di servirlo a tavola.

Il consiglio dello chef

Se si impiegano dei filetti di merluzzo congelati occorre aumentare i tempi di cottura della prima fase da 6 a 10 minuti. In alternativa si può adoperare anche il baccalà, a patto di fare attenzione nel dosaggio del sale e tenendo conto del fatto che l’apporto calorico sarà maggiore.

Merluzzo livornese: varianti e alternative

Questa ricetta del merluzzo alla livornese è leggera e dietetica, ma esiste anche un’altra versione molto golosa più calorica che prevede l’infarinatura dei filetti di merluzzo e la successiva frittura prima di aggiungerli nel tegame. Un’altra variante molto apprezzata, inoltre, include l’aggiunta delle patate a cubetti a metà cottura che renderanno il sugo cremoso e daranno una nota di sapore in più. Alcune ricette di famiglia impiegano il vin santo per sfumare il pesce, in modo da conferire un tocco aromatico al piatto. Il merluzzo livornese, come abbiamo visto, presenta degli ingredienti tipici della cucina mediterranea, pertanto non è difficile imbattersi in ricette simili a questa, anche se con sottili differenze. Spostandosi di pochi chilometri dalle coste toscane, ad esempio, esiste un piatto regionale molto simile: il merluzzo alla ligure, che oltre a capperi, olive e prezzemolo nel sughetto ha anche i pinoli. Un altro modo di cucinare il merluzzo in umido impiegando gli stessi ingredienti, ma con l’aggiunta dell’uvetta, è il famoso baccalà alla romana, ulteriore esempio di come degli ingredienti poveri possano dar vita a vere e proprie eccellenze gastronomiche regionali.

Che differenza c’è fra il merluzzo e il nasello?

Per la preparazione di questa ricetta si impiega il merluzzo, fresco oppure congelato, o anche come baccalà o stoccafisso, oppure il nasello, più facile da reperire fresco sul banco della pescheria perché comunemente presente nei nostri mari. Ma che differenza c’è tra il merluzzo e il nasello? Il termine merluzzo spesso viene usato per indicare differenti specie di pesci ossei marini, di generi e famiglie diverse. Sebbene il nasello sia molto simile per caratteristiche nutrizionali, aspetto e impieghi in cucina, non è di fatto un merluzzo. Le principali differenze riguardano:

  • habitat: il nasello europeo abita le acque del Mediterraneo e quelle dell’Oceano Atlantico settentrionale mentre il merluzzo vive solo nelle acque fredde dei mari del nord Europa e del nord America;
  • testa e pinne dorsali: il merluzzo presenta una testa grande e si caratterizza per tre pinne dorsali, mentre il nasello è più affusolato, ha una testa appiattita, denti aguzzi, mascella inferiore pronunciata e due pinne dorsali: una corta e triangolare e l’altra molto più lunga, che raggiunge il peduncolo codale;
  • lunghezza e peso: il merluzzo può pesare sino a 100 chili ed essere lungo sino a 2 metri, invece il nasello è di dimensioni più modeste e può avere al massimo una lunghezza di 140 cm e un peso di 15 chili;
  • colore: la livrea del merluzzo può variare dal bruno sino al grigio verdastro. Il nasello ha una colorazione grigio cenere.