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Scopri come preparare: Coniglio in umido
Coniglio in umido

Coniglio in umido

Secondo,Piatto unico
Gusto intenso, carni tenere che si sciolgono in bocca: il coniglio in umido è un secondo piatto che regala sempre soddisfazioni, ideale per un pranzo della domenica. Prepariamolo in modo sano con Grand Chef Evolution per un risultato davvero ghiotto.

Il coniglio in umido è una portata dallo spiccato sapore rustico, un classico esempio di come un piatto di tradizione povera possa raggiungere alti livelli grazie a una lunga cottura e a un intingolo prelibato.
Perfetto per una ricorrenza speciale in famiglia come la Pasqua, servito con un ricco contorno di patate al forno o verdure grigliate, può essere inserito anche nel menu settimanale per via della sua leggerezza, adatto all’alimentazione di bimbi e persone anziane. La carne di coniglio è bianca, ma rispetto ad altre come pollo e tacchino ha una marcia in più, data dal lieve sentore selvatico; tende inoltre ad essere molto più tenera e meno asciutta, a patto di scegliere i tagli giusti.

La preparazione del coniglio in umido con Grand Chef Evolution presenta numerosi vantaggi: è un metodo di cottura molto sano, che impedisce la dispersione dei nutrienti dell’alimento e ne mantiene intatto il valore nutrizionale. La procedura si divide in due fasi: nella prima la carne viene fatta rosolare ad alta temperatura in modo da creare una crosticina saporita e da sigillare i tessuti, successivamente si passa alla cottura lenta nella passata di pomodoro, a temperatura più bassa. L’umidità che si sviluppa naturalmente all’interno del tegame, unita alla funzione spray di umidificazione, contribuirà a stufare le carni del coniglio, rendendole morbidissime al punto da staccarsi dall’osso. Inoltre assorbiranno i sapori delle verdure e gli aromi contenuti nel sugo, per un risultato finale davvero succulento.

Ecco, quindi, come cucinare in pochi passaggi un delizioso coniglio in umido con Grand Chef Evolution.

Procedimento

Per preparare il coniglio in umido anzitutto sciacquare i pezzi di carne sotto l’acqua corrente e tamponarli con la carta assorbente. Disporli quindi in una terrina ampia insieme a mezza cipolla tagliata a julienne, una costa di sedano fresca tagliata a pezzetti e 500 ml di vino rosso. Ricoprire la terrina con della pellicola trasparente e lasciare il coniglio a marinare per almeno due ore.

Trascorso il tempo della marinatura, sistemare sulla griglia bassa del Grand Chef il tegame da 26 della linea Professional e aggiungervi 3 cucchiai d’olio, mezza cipolla rossa tritata e una costina di sedano tritata, impostando il preriscaldamento a 260°C, con fan alta, per 6 minuti.

Conclusa questa prima fase, aggiungere i pezzi di coniglio precedentemente sgocciolati dalla marinatura e farli rosolare per 10 minuti, 5 minuti per lato, a 260°C, fan alta.

Aggiungere i pomodorini Piccadilly spaccati a metà, la polpa di pomodoro, sale e pepe quanto basta e impostare la cottura a 205°C, fan alta, per 50 minuti, con la funzione spray media attivata. Mescolare di tanto in tanto.

Al termine della cottura aggiustare di sale, se necessario, e servire il coniglio in umido con una spolverata di basilico fresco.

Il consiglio dello chef

Per la realizzazione di questa ricetta è stata impiegata della carne di coniglio di piccola età, di circa 5-6 mesi, in quanto più tenera, meno fibrosa e dall’odore meno pungente. Se si opta invece per della carne di coniglio di 10 mesi occorre aggiungere un po’ di aceto alla marinatura in modo da stemperare il tipico odore di selvaggina dell’animale, particolarmente intenso se si tratta di una specie selvatica. In quest’ultimo caso la cottura deve prolungarsi per qualche minuto in più.

Quali parti scegliere per preparare il coniglio in umido

Per ottenere un coniglio in umido succoso e tenero la parte migliore da impiegare è la metà anteriore, ossia il dorso e le spalle. Nonostante sia meno carnosa, è la più adatta alle lunghe cotture. Trattandosi di un animale di piccole dimensioni, però, possiamo decidere di cucinarlo intero, senza tagliarlo a pezzi, il risultato sarà comunque ottimo.

Anche la scelta del tipo di coniglio fa la differenza: il coniglio domestico da allevamento ha carni bianche e sode; quello selvatico, più simile alla lepre, ha carni scure e saporite ma più fibrose. La fase di marinatura prima della cottura, infatti, nel primo caso serve principalmente a intenerire i tessuti, specie se l’esemplare ha più di 6 mesi d’età; nel secondo, invece, è un passaggio obbligatorio per eliminare o almeno attenuare il tipico sapore selvatico. Come abbiamo visto, la marinatura di questa ricetta include vino rosso, cipolla e sedano ma possiamo variare gli ingredienti in base ai nostri gusti e aggiungere erbe aromatiche e spezie a piacere.

Proprietà e caratteristiche della carne di coniglio

La carne di coniglio è molto magra, digeribile e nutriente, con un’ottima percentuale di proteine ad alto valore biologico, oltre ad avere un contenuto minimo di colesterolo. È adatta pertanto ad essere inserita in un regime ipocalorico, ed è consigliata in fase di svezzamento perché viene considerato un alimento ipoallergenico. Le sue proteine, infatti, non sono quasi mai oggetto di intolleranza alimentare o allergia. Ricca di vitamine, soprattutto del gruppo B e PP, presenta pure preziosi sali minerali come ferro, fosforo e potassio.