Viene chiamata la vitamina del sole: la vitamina D è una sostanza preziosa per il nostro organismo non solo per la salute delle ossa ma anche perché svolge un ruolo primario nella regolazione di molti processi fisiologici e perché rafforza le difese immunitarie. L’80% della vitamina D viene sintetizzata tramite la pelle grazie all’esposizione ai raggi solari, mentre il restante 20% viene assunto con alcuni cibi. Al giorno d’oggi la carenza di vitamina D è sempre più diffusa: un italiano su cinque ne è affetto, soprattutto a causa delle abitudini sedentarie che portano le persone a trascorrere molto meno tempo all’aria aperta. La situazione peggiora durante l’inverno, con meno ore di luce a disposizione. Vediamo quindi come soddisfare il nostro fabbisogno di vitamina D durante i mesi più bui, perché è importante e quali accorgimenti adottare.
La vitamina D è un pro-ormone liposolubile che è stato scoperto nel 1919 ed è stato soprannominato “vitamina del sole” perché si tratta dell’unico nutriente che il nostro corpo è in grado di sintetizzare principalmente attraverso l’esposizione alla luce solare.
Negli ultimi anni un numero sempre crescente di studi scientifici ha messo in evidenza l’importanza strategica della vitamina D in vari aspetti della nostra salute ricoprendo fondamentali funzioni dell’organismo, quali:
In natura, la vitamina D è disponibile in due forme: la vitamina D2 (ergocalciferolo), presente principalmente nei vegetali, e la vitamina D3 (colecalciferolo) che viene sintetizzata attraverso la nostra pelle grazie all’esposizione solare.
Affinché si produca un quantitativo di vitamina D3 sufficiente a garantire il funzionamento efficiente dell’organismo basta un quarto d’ora al giorno di esposizione ai raggi solari. La vitamina D3 è quella più facilmente assimilabile e utilizzabile dal corpo umano, tuttavia, in inverno o quando non vi è la possibilità di trascorrere abbastanza tempo all’aria aperta, la produzione può essere insufficiente e dar luogo a carenze. Per questo motivo nei mesi con minore luce solare e quando tendiamo a stare più spesso al chiuso, è importante integrare la vitamina D attraverso l’alimentazione.
Seguire un’alimentazione equilibrata e varia è sempre un buon punto di partenza per assicurarsi tutti i nutrienti e le vitamine di cui l’organismo necessita. Non tutti sanno, però, quali sono gli alimenti ad alto contenuto di vitamina D. Ecco i cibi che dovremmo assumere per assicurarci il fabbisogno quotidiano di questo micronutriente anche in inverno.
Secondo i dati recenti riportati dalla SIOMMMS (Società Italina dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) in Italia l’80% della popolazione soffre di carenza di vitamina D, in particolare la fascia d’età superiore ai 69 anni, nonostante un clima mite e una media annua di circa 2.150 ore di sole.
La carenza di vitamina D non comporta sintomi peculiari riconducibili unicamente a questo scompenso, difatti in un primo momento non è possibile identificarla in maniera precisa e l’unico modo per farlo è effettuare delle analisi del sangue specifiche. I sintomi dati da carenza di vitamina D sono:
Nei casi più gravi, si presentano inoltre:
Dal momento che l’80% del fabbisogno di vitamina D viene soddisfatto tramite l’irradiazione solare, è chiaro come l’inverno possa rappresentare un problema, specialmente per quelle persone che non hanno l’opportunità di stare all’aria aperta nelle ore diurne. Oltre a un’inadeguata o assente esposizione solare, altri fattori che possono contribuire all’insorgere di ipovitaminosi D sono:
Abbiamo visto come i cibi giusti possano aiutare in parte a prevenire la carenza di vitamina D, tuttavia è sempre consigliabile consultare il proprio medico per valutare se è necessario assumere anche degli integratori specifici.