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Come si preparano i cornetti fatti in casa

Colazione,Dolci e Dessert,Lievitati

La colazione è il primo e più importante pasto della giornata. Spesso per mancanza di tempo si preferisce fare colazione al bar con un cornetto farcito con miele, crema, marmellata o cioccolato, accompagnato da caffè o cappuccino.

Oggi con Grand Chef Evolution è possibile preparare deliziosi cornetti fatti in casa, più sani di quelli del bar ma ugualmente gustosi, per una colazione salutare e allo stesso tempo veloce. Come?
Con la cottura programmata di Grand Chef Evolution potrai svegliarti al mattino e trovare i tuoi cornetti già pronti per essere mangiati.

Procedimento

Mettere in una planetaria la farina 00, la farina manitoba, le uova, lo zucchero, l'acqua e il latte, e impastare per circa due minuti.

Lasciare riposare l'impasto per 10 minuti. Aggiungervi, quindi, un pizzico di sale, il burro ammorbidito e il lievito sciolto in un dito di acqua tiepida, e impastare ancora finché il burro non si sarà amalgamato e il tutto risulterà omogeneo. Lasciare lievitare il composto ottenuto per circa un'ora.
Trascorso tale tempo lavorare nuovamente l’impasto con le mani ricavandone cinque palline.

Stendere ogni pallina con l'aiuto del matterello fino a farla diventare una sfoglia rotonda di circa 1 mm.
Sovrapporre le sfoglie ottenute aggiungendo un pizzico di farina tra una sfoglia e l'altra, e passarvi sopra il matterello per uniformare il tutto.

Tagliare a raggiera la sfoglia ottenendo dei triangoli. Quindi farcire ciascun triangolo alla base, arrotolarlo ed incurvare leggermente gli angoli a formare dei cornetti. Per la farcitura è possibile utilizzare diversi tipi di confetture, cioccolata o crema in base al proprio gusto, o in alternativa lasciarli vuoti.
Lasciare lievitare i cornetti così ottenuti per circa tre ore, quindi cuocere come da scheda tecnica.

Il consiglio dello chef

Se la mattina siete sempre di fretta potete preparare i cornetti quando avete tempo e congelarli prima dell'ultima fase di lievitazione. Lasciateli scongelare dalla sera prima nel Grand Chef Evolution per tutta la notte: i vostri cornetti avranno così anche il tempo di ultimare la lievitazione. Programmando l'accensione ritardata del Grand Chef Evolution per la mattina, troverete al vostro risveglio i cornetti già cotti e pronti da mangiare.

Se vogliamo ottenere un cornetto ancora più leggeroe salutare, possiamo sostituire la farina 00 con della farina integrale, e farcirlo all'interno conil miele.

Cornetti: fatti in casa o al bar?

Gustare dei deliziosi cornetti fatti in casa può essere una valida alternativa alla colazione al bar, un'abitudine molto amata, ma spesso costosa e tutt'altro che salutare.
I cornetti del bar, buonissimi e irrinunciabili per molti palati, sono un"peccato di gola" che va consumato senza esagerare. Il contenuto energetico di un cornetto non farcito, per 100 gr. di prodotto è, infatti, di ben 412 Kcal, con una quantità molto bassa di vitamine e di fibre e una percentuale molto elevata di grassi saturi derivanti da oli vegetali (come ad esempio l'olio di palma o palmisto), che possono causare, nel lungo periodo, un accumulo di grassi nelle arterie. Le farciture utilizzate, poi, sono spesso arricchite con zuccheri aggiunti, sciroppo di fruttosio e di glucosio.
Ciononostante sono ancora molti gli italiani che scelgono, al mattino, di consumare abitualmente la colazione al bar, soprattutto per fretta o per mancanza di tempo.
Il Grand Chef Evolution ci offre la soluzione ideale che vi consentirà di consumare una colazione sana e veloce a casa propria, senza rinunciare al gusto. Come? Preparando la ricetta dei cornetti fatti in casa che abbiamo illustrato sopra, e programmandone la cottura all'orario del risveglio, così da trovarli caldi e pronti da mangiare.

Cornetti a colazione: notizie e curiosità

L'origine di questo delizioso protagonista delle nostre colazioni è legata a un evento storico ben preciso: l'assedio della città di Vienna da parte dell'esercito dell'Impero Ottomano, che ebbe luogo a partire dal 14 luglio del 1683 e si concluse, due mesi dopo, con la battaglia di Vienna dell'11 e 12 settembre. Si dice che, per entrare in città, i turchi avessero scavato un tunnel che terminava nei pressi di una panetteria. I fornai si resero conto di quanto stava accadendo e, prima che fosse troppo tardi, diedero l'allarme sventando così l'attacco. Quando l'esercito ottomano fu definitivamente battuto e la città liberata, i fornai, che avevano avuto la loro parte nell'impresa, per celebrare la vittoria realizzarono un dolce a base di farina, uova, burro, acqua e zucchero, cui diedero la forma della mezzaluna turca, e che fu chiamato kipferl.
Di lì a poco il kipferl sbarcò in Italia, diffondendosi inizialmente nella Serenissima Repubblica di Venezia, che aveva con Vienna relazioni di natura commerciale, e fu chiamato "cornetto" per la sua particolare forma che ricorda delle piccole corna. In Francia il kipferl arrivò tra la fine del '700 e l'inizio dell''800: qui i maestri pasticceri ne modificarono la ricetta per renderla più consona al gusto locale, arricchendola ulteriormente di burro. Il dolce fu chiamato croissant, che in francese significa "crescente", con evidente riferimento alla sua forma di mezzaluna crescente.

Che differenza c'è tra cornetto e croissant?

Esistono alcune differenze tra questi due dolci all'apparenza quasi identici da venire a volte confusi l'uno con l'altro, differenze che non possono sfuggire a chi di cucina se ne intende:

  • La nazionalità: il cornetto è italiano mentre il croissant è francese;
  • La composizione dell'impasto: per preparare il cornetto viene utilizzato il burro sia nell'impasto che nella fase di laminazione, a differenza del croissant il cui impasto è privo di burro;
  • La quantità di burro impiegata: nonostante, come detto, nel croissant l'impasto sia realizzato senza aggiunta di burro, la quantità che se ne utilizza in fase di laminazione è maggiore di quella complessivamente impiegata nella ricetta dei cornetti;
  • La consistenza: anche se hanno la stessa forma, a ben guardare è possibile distinguere un cornetto da un croissant aprendolo a metà: il croissant ha una pasta marcatamente alveolata a differenza del cornetto che è più compatto e simile, nella consistenza, ad una brioche; il croissant, inoltre, è più croccante all'esterno e tende a sbriciolarsi più facilmente.

Come riconoscere un buon cornetto per la tua colazione al bar

Nonostante siano da preferire i cornetti fatti in casa perché più sani e genuini, la colazione con cornetto e cappuccino al bar è di fatto un must che addolcisce le mattinate di moltissimi italiani. Nelle vetrine dei caffè è possibile trovare cornetti artigianali o prodotti industriali, più o meno saporiti e salutari. Ma come scegliere, allora, un cornetto di qualità?

Quello che rende un cornetto un buon cornetto è principalmente la lievitazione, lenta e naturale, e gli ingredienti, accuratamente scelti e di prima qualità, che gli conferiscono caratteristiche particolari, a cui prestare attenzione se si vuole scegliere al meglio:

  • Il colore: un cornetto preparato con il burro sarà color nocciola all'esterno e giallo all'interno. Se l'interno ha un colore chiaro tendente al grigio è segno che è stata impiegata, come ingrediente, la margarina anziché il burro;
  • La consistenza: la lievitazione lenta e naturale garantisce una particolare elasticità e morbidezza al'impasto. Un cornetto ben lievitato, se leggermente schiacciato tra le dita, riprende velocemente la sua forma originaria una volta smessa la pressione. L'interno, inoltre, dovrà essere piuttosto compatto e privo di buchi;
  • Il profumo: ingredienti di qualità, lavorati nel modo e nei tempi giusti, sono in grado di conferire al cornetto un intenso profumo inconfondibile di burro e caramello.